Angelo Conti Rossini è senza dubbio uno dei brissaghesi più celebri e celebrati in assoluto. Di lui il sindaco di Brissago, Roberto Ponti, che fu suo collega in Municipio ma che lo conosceva sin da bambino, ha tracciato un ritratto molto eloquente in una recente intervista: “Era un uomo con conoscenze e relazioni incredibili, a livello cantonale, federale, e internazionale. A Brissago si era creato una fama talmente grande che ha onorato e ancora onora il nostro Comune. E in Municipio, grazie alla sua personalità forte ed esuberante riusciva a metterci tutti d’accordo”.
Per commemorare il centenario della nascita, la Commissione Cultura e Turismo organizza un evento in ricordo del grande chef domenica 24 marzo.
Dopo aver rievocato i momenti salienti della sua vita, grazie ai contributi di parenti, amici e conoscenti, verrà proiettato il documentario “Angelo Conti Rossini, el mè Pa”, realizzato per “Storie” da Paolo Vandoni e prodotto dalla RSI, documentario già trasmesso dall’emittente all’inizio di febbraio.
Nel film, l’anima di Angelo Conti Rossini rivive attraverso le parole e i ricordi di coloro che lo hanno conosciuto e amato, in un continuo ed emozionante intreccio tra il lato umano e quello professionale. Il documentario ripercorre la carriera del Maestro – dal lungo tirocinio nelle cucine più prestigiose della Svizzera e non solo, all’ascesa all’Olimpo della gastronomia – e rivela alcuni aspetti inediti della sua vita. Non il classico documentario gastronomico, quindi, incentrato sul suo pur indiscusso talento; quanto meno, non solo. Attraverso le memorie della figlia Monica e di coloro che hanno collaborato con lui, il film si immerge nell’essenza più profonda di Angelo e ne rende un ritratto intimo e toccante, vivido e vero.
Si possono ascoltare le testimonianze di altri grandi chef che lo hanno apprezzato, sia come collega e amico, sia come maestro. Come Pietro Leemann del Joia di Milano, che è stato suo allievo, o Frédy Girardet, con cui Conti Rossini aveva rapporti di stretta amicizia, oltre a Gualtiero Marchesi, che in una vecchia intervista alla RSI lo definisce “un grande precursore dei tempi”, grazie alla sua cucina altamente innovativa. Tra le testimonianze, spicca anche quella del finanziere Tito Tettamanti, grande amico ed estimatore dell’Angelo, che chiamava Angiulin.
E ancora: si rievoca la grande passione di Angelo Conti Rossini per la bicicletta – quando morì, il 21 marzo 1993 a Porto Val Travaglia, stava facendo il giro del lago Maggiore – e la sofferta decisione di lasciare il Giardino di Ascona con le due stelle “della buona tavola”, attribuitegli dalla Michelin già nel 1968, mentre era alla guida del suo Giardino di Brissago, poi diventato Agorà.
Un documentario evocativo e ricco di memorie, emozioni, testimonianze inedite. Come quella, toccante, della figlia Monica: “Dopo trent’anni ho deciso di aprire il libro dei ricordi ed elaborare il lutto. Così ho potuto ritrovare mio padre, al termine di un percorso che necessita tempo e forza di volontà”.
L’appuntamento, dunque, è per domenica 24 marzo alle ore 16:00 nella palestra comunale di Brissago. Modererà l’evento il giornalista Marco Bazzi.