Eine Schule, die sich mit Unterschieden auseinandersetzen will

Parole, spirito e filosofia di Alexandra Lanini, nuova direttrice dell’Istituto scolastico.

Alexandra Lanini, 37 anni, è la nuova direttrice dell’Istituto scolastico di Brissago e succede a Marina Bernasconi. Diplomata in arti performative alla scuola “Professione Musical Italia” di Parma, ha conseguito un Bachelor in Arts alla SUPSI, ha insegnato alle scuole elementari e attualmente sta svolgendo una formazione triennale sul trauma.

Lunedì 2 settembre si è presentata ad allievi e genitori spiegando lo spirito con cui intende affrontare la sua nuova sfida: “È con grande onore e profondo senso di responsabilità che prendo il testimone come nuova direttrice di questa scuola – ha detto -. Entrare a far parte di una realtà che è stata costruita e curata con dedizione nel nome del bene della comunità è per me un privilegio immenso”.

Nel suo discorso, profondo e appassionato, Alexandra ha spiegato che il suo desiderio, come nuova direttrice, “è continuare a promuovere quel collante che ci unisce nonostante le nostre differenze”. E ha affrontato un tema delicato, divisivo e controverso: l’inclusione.

“Si parla molto di inclusione oggi, ma come possiamo abbracciare le contraddizioni senza che questo diventi uno sforzo? Molti si chiederanno se sia giusto farlo. Io credo di sì – ha affermato -. Dal mio punto di vista, l’inclusione è cercare di ridurre la distanza tra gli estremi. È trovare quel punto di incontro, anche se unico, in mezzo a un conflitto. Un luogo dove tutto può accadere, dove può nascere qualcosa di nuovo, dove si possono scoprire innovative possibilità. È la capacità di riconoscere il potenziale nascosto anche in un terreno apparentemente arido o lontano dalla nostra visione abituale”.

E nell’augurare a tutti buon anno scolastico, ha concluso: “Desidero una scuola dove il pensiero divergente possa trovare il suo percorso, dove l’irragionevole diventi una possibilità immaginabile. Non per celebrare il caos, o forse sì, purché da esso emergano nuove soluzioni creative. Desidero un ambiente dove anche chi si sente inadeguato possa trovare il proprio spazio, non per conformarsi, ma per ricevere il sostegno necessario a crescere e fiorire, contribuendo al bene di tutti. Una collettività è forte solo se formata da identità autentiche, capaci di esprimersi all’interno di questo sistema complesso che è la nostra società. Desidero una scuola dove l’identità di ciascuno di voi bambini possa cominciare a prendere forma e a delinearsi attraverso vari specchi: le esperienze vissute, lo sguardo dei compagni, l’uso delle vostre mani creative, e i vostri primi passi verso scelte importanti. Lo specchio più difficile da affrontare è quello che ci rimanda le nostre parti più estranee. Il mio invito è di guardarlo e di ascoltare cosa succede dentro di noi”.

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