Insieme alla nuova pavimentazione del lungolago e al nuovo stabile al porto della Resiga è senza dubbio uno dei progetti più importanti della legislatura. “Il più importante dal profilo culturale”, sottolinea il sindaco, Roberto Ponti. Culturale in senso ampio, in quanto Casa Branca Baccalà non è soltanto un gioiello architettonico, ma è anche – e lo sarà sempre di più in futuro – un luogo aperto alla popolazione.
La ristrutturazione iniziata con il nuovo anno mira infatti a restituire ai brissaghesi spazi pregiati e prestigiosi. Il piano seminterrato, ai piedi della facciata principale, che si affaccia sul cortile – con al centro l’antico pozzo – e sul Giardino delle Erbe, torneranno finalmente ad essere agibili. Così come i piani alti.
“I locali sottostanti – spiega il sindaco – accoglieranno il Centro diurno per i nostri anziani e saranno disponibili per feste private ed eventi pubblici, penso per esempio al cinema all’aperto proposto in estate dalla Commissione cultura e turismo. Saranno, insomma, degli spazi multiuso, perché la versatilità è il filo conduttore che come Municipio abbiamo voluto dare a questo progetto: ai piani superiori ci saranno la sala del Consiglio comunale e quella destinata alle prove della nostra Filarmonica, si potranno organizzare ricevimenti, esposizioni d’arte e concerti… Tutti spazi modulabili in base alle necessità e alle future richieste. Comunque, l’obiettivo di fondo è far rivivere questo edificio storico e avvicinare la contrada al lungolago creando una connessione che fino ad oggi è mancata”.
“Il nostro desiderio – gli fa eco Ivo Storelli, municipale responsabile del progetto – è che, alla fine dei lavori, questo palazzo torni ad essere una ‘casa viva’ e soprattutto aperta a diverse attività culturali – penso per esempio ai molti artisti che vivono in paese o nella regione – e ricreative. In questo senso, l’antico ‘Giardino delle spezie’ che fa parte del complesso ospiterà un progetto educativo in collaborazione con le Scuole comunali”.
Casa Branca Baccalà, che da parecchi anni ospita il Museo dedicato a Ruggero Leoncavallo, e ha già dunque una valenza turistica e culturale, è stata definita dallo storico Virgilio Gilardoni “il più bell’esempio di barocco signorile della regione dell’Alto Lago Maggiore”. L’edificio fu costruito tra il 1740 e il 1750 su commissione dei fratelli Branca: Antonio Francesco, detto il Moscovita, e padre Francesco Maria, ed è una testimonianza architettonica del fiorente passato di Brissago, quando un ceto signorile installatosi nel borgo contribuì a modificarne l’assetto urbanistico.
La ristrutturazione, affidata all’architetto Stefano Garbani Nerini, sotto la supervisione che il Municipio ha delegato al suo collega Piero Caccia, valorizzerà ulteriormente il Museo, e il palazzo diverrà anche un importante tassello nell’ambito della politica turistica che il Comune sta promuovendo. Acquistato dal Comune nel 1976, l’edificio è stato oggetto di interventi conservativi tra i primi anni Ottanta e il 2000. Poi, tutto si è fermato per mancanza di fondi.
“Ora – conclude il sindaco Ponti – grazie alla donazione di una privata cittadina, che ha messo a disposizione un milione di franchi, e al contributo del Cantone, che ammonta a mezzo milione, siamo in grado di riportare a nuova vita questo gioiello dell’architettura barocca. Il Comune coprirà la rimanente metà dei costi. È chiaro che gli investimenti vanno programmati in base alle priorità e alla disponibilità finanziaria, e in questi anni a Brissago si è fatto molto: dal Lido, al porto, al lungolago… La donazione che abbiamo ricevuto è stata lo stimolo che ci ha permesso di procedere alla ristrutturazione definitiva di Casa Branca Baccalà, che consegneremo nei prossimi mesi nelle mani di tutti i brissaghesi”.